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consigli
  • Bruxismo
  • Che cos'è l'Ortodonzia?
  • La perdita dei denti nell'adulto
  • Che cos'è la Piorrea?
Bruxismo
Non tutti conoscono il significato della parola “Bruxismo” anche se oggi risulta essere una delle patologie più comuni.
Per Bruxismo infatti si intende la tendenza a serrare e digrignare i denti inconsapevolmente, tanto che più che una patologia può essere definita una parafunzione dell’apparato masticatorio di origine inconscia.
Ne parliamo più approfonditamente con il Dott. Stefano Giannini e il Dott. Fernando Celanetti nel loro studio ai Parioli.
Il digrignare  inizia già dalla nascita come fenomeno fisiologico di modellazione dell’ATM ed in genere termina entro i sei anni con l’eruzione del primo molare permanente.
Dopo questa età può diventare patologico provocando dei problemi al bambino molto simili, anche se in scala minore, a quelli dell’adulto.
Essendo spesso un fenomeno inconscio questo si presenta più frequentemente durante il sonno, quando è impossibile avere un controllo sulle funzioni masticatorie; in effetti il bruxismo che si pensa colpire l’8-12 % della popolazione è uno dei disturbi del sonno più diffuso.
Tuttavia serrare i denti può essere anche una reazione legata a fattori emozionali (stress) diventando patologia quando comincia ad essere costante.
Il bruxismo ha parecchie conseguenze sulle arcate dentarie e i maggiori danni che può comportare sono: usura dello smalto, che a volte può anche fratturarsi, retrazione gengivale, vacillamento dei denti.
I denti che risultano essere più colpiti a livello di logoramento dello smalto sono i canini e gli incisivi laterali, spesso il paziente ignaro di essere bruxista riferisce di avere accentuata sensibilità a stimoli termici, quali caldo e freddo, ed allo spazzolamento, non sapendo che potrebbe essere la conseguenza dell’effetto del suo serrare i denti.
Con il passare del tempo si verifica una vera e propria perdita di dimensione verticale dei denti.
A livello dell’apparato muscolo scheletrico può provocare cefalee muscolo-tensive, affaticamento muscolare al risveglio con tensione dei muscoli del collo e della spalla,  limitazione della massima apertura della bocca, dolori a livello cervicale, indolenzimento dell’articolazione temporo-mandibolare che si estende anche a livello dell’orecchio.
Le cause del bruxismo non sono ancora del tutto conosciute, oltre al fattore di tipo psicologico (periodi di stress prolungati), ce n’è  anche uno di tipo meccanico, per esempio il  non combaciamento delle arcate e l’errato allineamento dei denti.
Di certo è stato riscontrato che se il disturbo si presenta in età infantile tende a progredire in età adulta.
Le cure per il bruxismo possono essere sia di natura preventiva che terapeutica.
Per quanto riguarda la prevenzione questa avviene tramite l’applicazione di un “Byte” che non è altro che una mascherina protettiva simile ai paradenti sportivi, realizzata sulle impronte del paziente e che sarà indossata di notte.
Il Byte allenta le tensioni e i dolori muscolari che si creano sia nel bruxista notturno sia in quello emotivo diurno e notturno.
Per quanto riguarda gli interventi curativi, questi consistono nel riprodurre la normale forma e dimensione dei denti mediante l’applicazione di protesi fisse dentarie (corone protesiche-capsule) o con ricostruzioni restaurative in materiale composito, che salvaguardano i tessuti residui dentali e l’estetica del paziente.
Quindi spesso una visita dal vostro Dentista potrebbe farvi trovare la risposta a cefalee, disturbi articolari e muscolari che da tempo cercavate da altri specialisti.
Che cos'è l'Ortodonzia?
Nell’era della comunicazione, dell’immagine e dell’attenzione estrema per tutto ciò che riguarda la salute ed il benessere, ci rendiamo conto quotidianamente di quanto sia importante valorizzare al massimo il nostro biglietto da visita naturale, cioè il sorriso.
Questo è infatti un veicolo di socializzazione molto potente e spesso dietro a un sorriso non concesso si nasconde l’insoddisfazione per il suo aspetto.
In questi casi può essere di aiuto l’ortognatodonzia, meglio nota come ortodonzia, una branca dell’odontoiatria mirata non solo all’allineamento dei denti, ma anche alla correzione delle mal posizioni delle ossa della zona orale.
Ne parliamo più approfonditamente con il Dott. Stefano Giannini.
Spesso il dente male allineato è solo il sintomo di una situazione scheletrica molto più complicata.
E’ per questo motivo che ormai anche in età molto precoce si interviene con una terapia definita intercettiva. Gli obiettivi da raggiungere in questi casi sono di riconoscere la malocclusione e di eliminare le eventuali situazioni patologiche, come abitudini viziate, problemi respiratori, ortopedici o di postura, che possono interferire con il naturale sviluppo delle arcate dentarie.
Dopo questo periodo di terapia i piccoli pazienti sono visitati periodicamente ed in questo modo molti di loro non avranno più bisogno dell’Ortodontista.
Quando invece è necessario ancora intervenire sui mascellari e sui denti si tende ad aspettare il picco di crescita puberale, per limitare il più possibile la durata del trattamento.
Con una semplice radiografia della mano e del polso è possibile, infatti, stabilire con esattezza a che punto della crescita si è arrivati ed in questo modo sfruttare al massimo la potenzialità dell’organismo del paziente per correggerne i difetti scheletrici. E’ bene ricordare che non sempre questo momento della crescita coincide con la permuta di tutti i denti da latte e non affidandosi a parametri così precisi può succedere di iniziare il trattamento precocemente, portare avanti la terapia per lunghi periodi e in ogni caso non ottenere il giusto risultato.
E’ importante questa nuova visione dell’ortodonzia poiché è solo questo il momento in cui il giovane paziente può essere aiutato a non sviluppare mal posizioni scheletriche e occlusali che potrebbero un giorno essere fattori causali o scatenanti di patologie anche lontane della bocca, come scoliosi, sciatalgie, cervicalgie etc.
Sul paziente adulto ossia che abbia terminato la crescita, la terapia ortodontica può essere ancora utilizzata, non più per porre rimedio alle mal posizioni scheletriche, ma piuttosto per migliorare l’estetica allineando denti, per ricreare gli spazi sufficienti a consentire la sostituzione degli elementi mancanti oppure per ottimizzare la funzione masticatoria.
Non tutti sanno, infatti, che in alcuni casi i mal di testa, i dolori cervicali e i rumori articolari sono dovuti ad un problema di malocclusione di pertinenza odontoiatrica ed ortodontica.
Naturalmente in base alla diagnosi, all’età del paziente e all’entità del difetto estetico, funzionale o scheletrico, saranno diversi gli apparecchi applicabili.
Molto utili nella fase della crescita sono gli apparecchi funzionali mobili, o i dispositivi di concezione ortopedica come le maschere o le trazioni extraorali.
Nel paziente adulto le soluzioni scelte sono prevalentemente di tipo fisso che permettono un
ottimo controllo dello spostamento dentario, e solo in alcuni casi specifici è possibile utilizzare apparecchi mobili.
Dunque oggi è possibile ottenere un sorriso sano, gradevole e funzionale.
La perdita dei denti nell'adulto.
La perdita di denti nell'adulto può dipendere da varie cause, ne parliamo con il Dott. Stefano Giannini, odontoiatra implantologo, nel suo Studio ai Parioli a Roma.
Purtroppo si rileva che già a 35 anni molti individui hanno perso da 3 a 5 denti e questo è dovuto principalmente ad una cattiva igiene sia domiciliare che professionale; infatti l'accumulo di placca  batterica sopragengivale e le concrezioni di tartaro sottogengivale portano ad infiammazioni inizialmente in corrispondenza della gengiva (gengivite), danno reversibile che occorre riparare subito altrimenti s va incontro ad un peggioramento e alla possibile evoluzione in parodontite che è l'infiammazione del sistema di supporto e mantenimento del dente.
Altre cause che aggravano questa situazione sono il diabete per una questione di riequilibrio glicemico, l'osteoporosi che favorisce l'impoverimento dell'osso, la menopausa che a causa della diminuizione degli estrogeni favorisce la perdita di elementi dentari, il fumo che altera la micro-circolazione della mucosa orale e l'AIDS in quanto la sieropositività predispone al riassorbimento osseo.
C'è da segnalare anche il bruxismo o digrignamento dei denti durante le ore notturne che causa danni ai denti naturali creando abrasioni con perdita di smalto oppure migrazioni dentarie, cioè i denti si spostano per effetto dell'attrito tra le arcate dentarie.
Non ho ancora parlato della carie dei denti che è tra le malattie più diffuse e causa danni consistenti se non si fa prevenzione. Infatti la carie è una malattia provocata da microrganismi che vivono nella bocca, essi provocano la dissoluzione dello smalto dei denti producendo cavità sempre più ampie fino alla completa demolizione del dente stesso.
Un accenno anche ai traumi giovanili che con l'aumento delle attività sportive dei bambini e degli adolescenti sono sempre più frequenti e nel tempo emergono come danni della salute degli elementi dentari.
Una moda che sconsiglio vivamente è quella del pearcing alla lingua che provoca un traumatismo continuo alle strutture dentali e parodontali del cavo orale che talvolta possono sfociare in fratture coronali e ispessimenti delle gengive fino ad arrivare a lesioni precancerose.
Cocludendo, visto che sorridere migliora la vita perchè non farlo bene con un sorriso bello e sano? Quindi consiglio a tutti di fare prevenzione, prevenzione e prevenzione basata su:
1) visita odontoiatrica;
2)
igiene orale domiciliare;
3)
igiene orale professionale;
4)
controlli odontoiatrici periodici.
Che cos'è la Piorrea?
Il parodonto, che dal greco significa tutto quello che stà intorno al dente e che gli dà sostegno, può essere sano o malato e se il parodonto si ammala viene la cosiddetta piorrea.
Ne parliamo più approfonditamente con il Dott. Stefano Giannini nel suo studio ai Parioli in Roma.
La piorrea non è un termine comunemente usato da noi Dentisti che preferiamo definirla, più appropriatamente, malattia parodontale ovvero una infiammazione del parodonto.
Il primo segno di allarme è la gengivite dove le gengive diventano rosse, edematose, irritate e sanguinolente, la causa è la presenza e quindi l’accumulo di placca e tartaro sulla superficie dei denti; se questa combinazione non viene adeguatamente rimossa si forma un “tappo biologico”, che chiude il solco gengivale, impedendo il passaggio di ossigeno e quindi l’inizio della distruzione dei tessuti di sostegno del dente, ossia osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva ovvero il parodonto.
La malattia parodontale (piorrea) ha un decorso lento con fasi croniche e acute alternate, ma ne esistono delle forme che sono rapidamente progressive che portano nell’arco di poco tempo alla perdita di tutti i denti.
La conseguenza più importante della malattia parodontale è appunto la mobilità del dente e la successiva perdita.
Meccanicamente che cosa succede?
I batteri accumulati intorno al dente provocano uno stimolo irritativo-infiammatorio continuo questo porta prima alla irritazione gengivale, poi alla formazione di una tasca, ossia alla perdita pian piano di osso questo provoca denti lunghi e mobili con conseguente perdita.
Le cause più comuni che portano alla comparsa della malattia parodontale sono una cattiva igiene dentale domiciliare, il fumo, la gravidanza e la genetica (ereditarietà).
La miglior cura per la prarodontite è la “Prevenzione” ossia una buona igiene orale domiciliare associata ad una igiene professionale effettuata dallo specialista almeno ogni sei mesi.
Nelle fasi oramai avanzate le cure possono essere diverse, riduzione delle tasche parodontali, levigatura e curettage delle radici, rigenerazione ossea combinando il tutto con terapia farmacologia e se l’elemento dentario è totalmente compromesso si può ricorrere all’implantologia.